Internet of Things: un ambiente intelligente e accessibile
Chi di noi immaginando possibili scenari futuri non ha mai pensato a un ambiente – domestico o meno – in grado di ascoltare ogni richiesta o addirittura di anticipare le nostre esigenze? Quella dell’essere circondati da un ambiente intelligente e orientato alla soddisfazione delle nostre necessità è una fantasia a sfondo tech abbastanza comune.
Dire che le attuali soluzioni IoT (acronimo di Internet of Things) siano all’altezza di queste aspettative non sarebbe totalmente corretto; tuttavia alcune soluzioni a disposizione permettono di abitare spazi permeati da un’intelligenza interconnessa e personalizzata, in grado di dischiudere ancora numerose potenzialità.
L’accessibilità infatti è una delle parole chiave del settore: semplificare i compiti relativi a determinate situazioni è un fattore legato non solo a questioni di comodità, ma può essere parte integrante di una vera e propria strategia socio assistenziale.
L’IoT applicata negli ambiti relativi alla salute può garantire maggiore indipendenza e sicurezza alle persone più fragili e anziane in situazioni domestiche. Rappresenta un’importante svolta per l’assistenza domiciliare, e non solo!

Le applicazioni IoT nei diversi settori
Il concetto di Internet of Thingsè stato elaborato per la prima volta nel 1999 da Kevin Ahston. Ashton fu il primo a usare questo termine per avanzare l’idea che i computer, in quanto estrattori di informazioni, potessero essere rafforzati nella loro autonomia e capacità di elaborazione dei dati raccolti dall’ambiente attraverso la riduzione dell’intervento umano.
Questo genere di potenziamento racchiude la visione ultima di un mondo dove computer “diffusi” sono in grado di percepirlo e schematizzarlo, più precisi ed efficaci della controparte umana.
Grazie alla rete Internet, ogni oggetto può essere potenzialmente interconnesso ad altri oggetti. Questo facilita lo scambio delle loro conoscenze e informazioni per un’amministrazione coordinata dello spazio circostante.
Ma quali sono i settori in cui l’IoT passa dalle parole ai fatti più rapidamente e con comprovati risultati? Dal settore industriale a quello domestico; dall’urbano all’agricolo, passando per quello automobilistico e delle infrastrutture.
Ogni ambito meriterebbe un approfondimento a sé; in questo articolo proponiamo di soffermarci in particolar modo sul settore domestico, relativo soprattutto a smart home e domotica. Evidenzieremo i vantaggi che le applicazioni IoT potrebbero offrire in termini socio assistenziali e nella tutela della salute della persona. Perché è proprio da lì che i prossimi incisivi passi dell’immediato futuro muoveranno.
Smart (at) Home, ovvero la casa che si prende (anche) cura di te
Il concetto di smart home è affine a quello di domotica; entrambi si collocano all’interno della più ampia definizione di Ambient Assisted Living o AAL. Si tratta di tematiche centrali per i fondatori di Teseo, di cui si sono occupati accademicamente a lungo e in maniera approfondita.
L’AAL comprende tutte quelle soluzioni atte a migliorare l’ambiente in cui viviamo, con un occhio di riguardo nei confronti delle persone più fragili e anziane. Si tratta di soluzioni tecnologiche, ma non solo: vengono compresi diversi aspetti, come quelli psicologici e sociali.
La domotica si concentra invece soprattutto sulla parte più tecnologica, dove l’automazione della casa e l’obiettivo di renderla più intelligente (più smart!) rimangono al primo posto.
La smart home è quindi la versione ultima di un ambiente domestico intelligente. Ogni oggetto ha una sua propria riconoscibile identità digitale ed è interconnesso a tutti gli altri. Si tratta dell’evoluzione naturale della domotica, grazie appunto all’implementazione delle soluzioni IoT.
Una funzionalità per ogni bisogno
Se gli assistenti vocali o smart speakers sono l’emblema e letteralmente la voce delle case intelligenti (con casi d’applicazione e utenze target davvero interessanti), la rivoluzione IoT non si esaurisce solo in quest’ambito. Infatti:
- offre soluzioni adatte all’assistenza e alla sicurezza della persona, come avvisi su eventuali cadute e lo stato di salute (generalmente in sinergia con dispositivi wearable);
- sistemi di sicurezza (come impianti di video-sorveglianza collegati a smart tv, citofoni intelligenti);
- soluzioni per il monitoraggio dei consumi energetici e della qualità dell’aria della casa;
- sistemi di controllo accensione/spegnimento di elettrodomestici e illuminazione;
- controllo vocale e da remoto degli impianti di climatizzazione.
Nonostante la crisi e lo stop forzato dovuti agli eventi emergenziali degli ultimi due anni, oggi il mercato della smart home in Italia vale 650 milioni di euro, con particolare enfasi sugli elettrodomestici intelligenti e gli intramontabili smart speakers.
Tuttavia, sono proprio le soluzioni relative alla tutela della salute e della sicurezza ad essere le probabili co-protagoniste del futuro assistenziale.

Indipendenza e sicurezza per i più fragili
“Invecchiare a casa” è il nuovo mantra dei servizi socio assistenziali. L’assistenza domiciliare, specialmente durante e dopo la pandemia, ha evidenziato alcuni vantaggi intrinsechi per la salute, sia per gli assistiti, sia per i caregiver.
Una casa a prova di sicurezza e salute garantisce più indipendenza e sicurezza alle persone fragili e/o anziane, attraverso un monitoraggio discreto e sempre presente.
Informazioni sull’individuo…
Ad esempio, in sinergia con dei dispositivi indossabili, la smart home potrebbe rilevare eventuali cadute della persona, comunicandole subito ai caregiver di riferimento o ai soccorsi. In aggiunta potrebbe cercare di instaurare un dialogo per mantenere il contatto con l’individuo in difficoltà.
Allo stesso tempo, i suoi parametri vitali e di benessere possono essere supervisionati giorno per giorno; questo permetterebbe di notare subito quando qualche comportamento si discosta dalla norma o se si stanno delineando situazioni di pericolo. Proprio di questo si sta occupando la ricerca di Teseo alla base di Kibi; è da considerarsi a tutti gli effetti un alleato digitale per la salute e il benessere dei suoi assistiti, che si tratti di soggetti fragili e/o anziani.
… e sull’ambiente circostante
Unitamente all’azione degli smart speakers, queste informazioni potrebbero essere rese accessibili all’utente stesso. Tutto ciò che è rilevante per la sua salute e il suo benessere può essere comunicato, comprese anche le informazioni sull’ambiente circostante. Alcuni esempi possono essere la qualità dell’aria, la presenza di qualcuno alla porta o una notifica di allerta perché il forno è rimasto acceso.
Si tratta di accorgimenti che fornirebbero un monitoraggio a distanza per i caregiver e per chi si occupa dell’assistenza domiciliare, assicurando anche tranquillità e sicurezza alle persone coinvolte. In Inghilterra, dove alcune sperimentazioni sono già in corso, i risultati sembrano confermare questi pronostici.
La casa si sta prefigurando come primo luogo di cura, tendenza confermata anche dalla distribuzione dei fondi per la salute del PNRR. L’IoT non può che dare una mano in questo senso, soprattutto considerando gli ultimi sviluppi in ambito medico. Proprio di questo si occupa l’Internet of Medical Things.
IoT e Medicina
L’applicazione dell’Internet of Things nella medicina può sfociare in diversi ambiti:
- la telemedicina;
- la medicina preventiva:
- applicazioni nella diagnostica;
- impieghi nella cura clinica.
Oltre a rendere più efficaci e impattanti gli interventi specialistici, questi supporti tecnologici aiutano a tenere più sotto controllo i parametri vitali di pazienti cronici e i follow up post dimissioni.
In aggiunta, il carico ospedaliero di medici e infermieri ne risulterebbe alleggerito, e il rapporto costi-benefici enormemente migliorato.
IoT & Smart Home per la salute e la sicurezza
Per concludere questa panoramica sull’Iot applicato allo scenario della smart home a tutela della salute e della sicurezza delle persone, non resta che ribadire i benefici immediati che tutti, assistiti e caregiver, possono trarne.
Il futuro prossimo si sta decisamente impegnando a stanziare fondi in questa direzione di ricerca e applicazione, per una gestione più smart della salute e delle relative cronicità.
La casa come luogo di cura accogliente e sicuro permette di essere più indipendenti, più a lungo, assicurando un impatto positivo sia nelle vite dei singoli individui, sia nella gestione sanitaria e socio assistenziale della salute.